Via Roosevelt, un cantiere che non ha fine: l'opposizione alza la voce


Via Roosevelt, un cantiere che non ha fine: l'opposizione alza la voce

È passato ormai un anno dall'inizio di quel cantiere che doveva trasformare via Roosevelt in un gioiellino della rigenerazione urbana carpigiana. Un anno, dodici mesi pieni, e ancora oggi i cittadini si trovano a fare lo slalom tra ruspe e transenne, mentre i commercianti guardano con preoccupazione le loro attività che sembrano dimenticate dal mondo. Tommaso Casolari e Federica Carletti di Fratelli d'Italia non ci stanno più. Il primo, vicecapogruppo in consiglio comunale, e la seconda, consigliere e presidente di circolo cittadino, hanno deciso di alzare nuovamente la voce dopo che già la scorsa primavera avevano suonato il campanello d'allarme con un'interrogazione che evidentemente non ha sortito gli effetti sperati. "La fine dei lavori era prevista per fine ottobre, con la piantumazione a novembre", ricorda Carletti con un pizzico di amarezza che traspare dalle sue parole. "Ma abbiamo più di qualche sospetto che questi tempi non verranno rispettati". E come darle torto? Chi passa da via Roosevelt in questi giorni non può che notare il deserto che si è creato: meno persone, meno vita, più incertezza. Il problema non è solo estetico o di comodità. Come sottolinea Casolari, "ci sono sempre meno persone a circolare nella via e questo crea forte preoccupazione sotto vari aspetti, a partire dalla sicurezza fino ad arrivare al futuro delle attività commerciali". Una strada fantasma non fa bene a nessuno: non ai negozianti che vedono calare i clienti, non ai residenti che si sentono dimenticati, non alla città che perde un pezzo importante del suo centro. L'aspetto più irritante della vicenda, secondo l'opposizione, è la mancanza di chiarezza sui tempi. "È assolutamente inammissibile che non ci sia, ancora oggi, un crono-programma preciso, ben definito e soprattutto chiaro", tuona Casolari. E qui il politico ha ragione da vendere: dopo un anno di cantiere, dopo raccolte firme, dopo un consiglio comunale dedicato proprio a via Roosevelt, i carpigiani hanno il diritto di sapere quando potranno tornare a vivere normalmente la loro strada. La battaglia di Fratelli d'Italia non è rimasta solo sulla carta: hanno organizzato raccolte firme, hanno sostenuto il comitato dei cittadini, hanno portato la questione sui banchi del consiglio comunale. Insomma, hanno fatto quello che un'opposizione seria deve fare: controllare, incalzare, pretendere risposte. Ora l'appello è chiaro e diretto all'amministrazione comunale: "È tempo che vengano date risposte chiare a tutti i cittadini che si sono visti togliere la possibilità di vivere una strada così importante per troppo tempo". Parole che suonano come un ultimatum, ma anche come il grido di chi rappresenta commercianti e residenti stanchi di promesse non mantenute. Via Roosevelt aspetta ancora la sua rinascita, e i carpigiani aspettano ancora di sapere quando potranno tornare a percorrerla senza dover fare gimkane tra i cantieri. La rigenerazione urbana è una cosa bellissima sulla carta, ma se non ha tempi certi rischia di diventare solo un lungo incubo per chi quella strada la vive ogni giorno.

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