È un mercoledì sera che Carpi non dimenticherà facilmente. Mentre la città si prepara al riposo notturno, squadre di disinfestazione si mobilitano per un'operazione che ricorda i tempi della pandemia: tre zone della nostra città sono sotto assedio della zanzara tigre, portatrice del virus Chikungunya. I nostri concittadini di via Due Ponti, via Mar Nero a Fossoli e via Voltolini si sono ritrovati protagonisti di una battaglia silenziosa ma fondamentale. Non è fantascienza, è la realtà di una città che deve fare i conti con nuovi nemici in miniatura, ma dalle conseguenze tutt'altro che piccole. L'operazione notturna è scattata alle 23 di ieri, con gli operatori che hanno attraversato le aree verdi pubbliche come moderni paladini armati di nebulizzatori. Un'immagine che ci riporta ai film di fantascienza, ma che nasconde una verità molto concreta: i casi confermati di Chikungunya hanno reso necessario questo intervento d'emergenza. La mattina seguente, alle 7, è iniziata la seconda fase: il porta a porta nei giardini privati. Immaginiamo i nostri concittadini affacciati alle finestre, osservando questi "dottori delle zanzare" che bussano di casa in casa, trasformando i nostri tranquilli quartieri residenziali in un set cinematografico. Le zone interessate raccontano una geografia urbana che tutti conosciamo. A via Due Ponti l'intervento ha coinvolto l'area tra la ferrovia e via Cantina della Pioppa, quella striscia di terra che separa il centro dalla periferia. A Fossoli, il quartiere delle vie del mare - Mar Nero, Mare del Nord, Mar Caspio - si è trovato improvvisamente al centro di una tempesta di ben altro genere. Via Voltolini, con il suo tratto che va da Roosevelt al Parco Matto, ha completato il trittico delle zone "calde". Tre aree apparentemente diverse, unite dal filo invisibile di una zanzara che non conosce confini sociali o geografici. Le raccomandazioni per i cittadini suonano come un manuale di sopravvivenza urbana: finestre chiuse, condizionatori spenti, animali domestici al riparo. Per quattro-sei ore, questi quartieri sono diventati zone off-limits, con i residenti costretti a vivere in apnea nelle proprie case. L'Unità di crisi - composta da Comune, Ausl e Regione - coordina le operazioni con la precisione di un'orchestra. Non c'è spazio per l'improvvisazione quando si tratta di salute pubblica, e la rapidità dell'intervento dimostra che le istituzioni hanno imparato dalle esperienze passate. Ma la vera battaglia, quella quotidiana, tocca a noi cittadini. Eliminare i ristagni d'acqua nei sottovasi, pulire le grondaie, usare i larvicidi nei tombini: piccoli gesti che diventano azioni di guerra preventiva. È una chiamata alle armi domestica che ci ricorda come, a volte, i nemici più piccoli richiedano le mobilitazioni più grandi. I prodotti larvicidi si possono ritirare negli uffici di via Peruzzi, trasformando il Comune in una sorta di arsenale civico contro l'invasore a strisce. Un'immagine che fa sorridere, ma che nasconde la serietà di una situazione che richiede la collaborazione di tutti. Carpi dimostra ancora una volta di saper reagire con prontezza alle emergenze. Dalla pandemia alle zanzare tigre, la nostra città ha imparato che la sicurezza si costruisce insieme, casa per casa, giardino per giardino, sottovaso per sottovaso.
Zanzara tigre, scatta l'allarme: tre quartieri nel mirino